Charles De Foucauld è stato una delle maggiori figure spirituali tra ‘800 e ‘900. Papa Francesco parla di lui nella sua ultima enciclica “Fratelli tutti” al numero 287: Charles de Foucauld “andò orientando il suo ideale di una dedizione totale a Dio verso un’identificazione con gli ultimi, abbandonati nel profondo del deserto africano. In quel contesto esprimeva la sua aspirazione a sentire qualunque essere umano come un fratello, e chiedeva a un amico: «Pregate Iddio affinché io sia davvero il fratello di tutte le anime di questo paese». Voleva essere, in definitiva, «il fratello universale».[288] Ma solo identificandosi con gli ultimi arrivò ad essere fratello di tutti. Che Dio ispiri questo ideale in ognuno di noi”.
Tra i tanti scritti lasciati che formano la sua “spiritualità del deserto” in questo libro tradotto dal francese da Antonella Baretta, ci sono le sue meditazioni spirituali e quelle sui testi dei vangeli scritte a Nazaret e a Tamanrasset i cui temi principali sono: fede, conversione, seguire Gesù, preghiera, carità, deserto e sua spiritualità, umiltà e distacco dai beni, amicizia con il popolo Tuareg, Piccoli fratelli di Gesù. Il libro si conclude con la sua preghiera dell’abbandono.
CHARLES DE FOUCAULD è nato a Strasburgo nel 1858 in una famiglia nobile, fu un giovane assetato di conoscenza, assiduo viaggiatore è stato ufficiale di cavalleria fino alla conversione, poi monaco trappista e eremita a Tamanrasset, nel deserto del Sahara. Ha studiato la lingua e la cultura del popolo Tuareg e proprio per difenderli dai predoni fu ucciso nel 1916 di fronte all’altare di casa. E’ stato beatificato nel 2005. Dalla sua opera è nata l’associazione Famiglia Spirituale di Charles De Foucauld.
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